Saturday, November 05, 2022

La coerenza tra realtà fenomenica e pensiero critico

L'uomo ha una sua peculiare tendenza al superamento delle barriere imposte dalla natura, a sganciarsi da quei vincoli terreni avvinghiati intorno al nostro io per slanciarsi verso l'ignoto, nell'incomprensibile mondo che è al di fuori, quel mondo fatto di sfide, fenomeni sconosciuti, idee non ancora avute; modellare, creare e traslare in emozioni ciò che troppo spesso rimane nascosto nel nostro pensare ovvero dire ma che solo in rari casi si potrà materializzare in un coerente agire.

    Dacché quindi è la coerenza dal pensiero alla parola, dalla parola all'agire, misura quantitativa prima ancora che qualitativa del valore umano, è nell'essere coerente che l'uomo potrà alfine giudicare se stesso e sulla coerenza, ancora, generare quel centro di gravità, che poi è la fiducia, in grado di attirare a sé invece che respingere. L'ambiguità, ovvero degenerazioni del coerente passaggio dal pensiero alla realtà fenomenica, traduzione fattuale dello stesso, esplicherà sempre l'uomo in un'idiosincrasia per la verità. Sostanziale incompatibilità che trascende il nostro stesso io ancorando ancor più l'uomo alla nuda terra, riducendo quel centro di gravità ad un guscio vuoto, privo oramai di potenza, non già in grado di attrarre fiducia e rispetto, ancorché emozioni.

    Ecco dunque la vera rivoluzione, quella freccia che se scoccata potrebbe slanciare verso il nuovo mondo, nuovi linguaggi ed emozioni, la coerenza. Dalle emozioni all'agire che le determinano, dai fatti alle parole che portano nella realtà fenomenica il nostro pensiero, semplicemente rimanendo coerenti. L'odio, il disprezzo, la calunnia o diffamazione, l'infame attacco al pensiero critico, l'uso di termini quali "epurazione" "traditori" "sgangherato complotto" financo giungere alla "caccia al cospiratore" sono proprio quelle parole, dal suono devastante, che deturpano il mondo, che suggellano l'inevitabile idiosincrasia tra linguaggio e verità, tra pensiero e azione, giacché la coerenza dunque è principe e su di essa si fonda il nostro andare. Un messaggio che infine si manifesta in tutta la sua forza è la delicatezza del pensare, in quel luogo ove fusi sono anima e corpo in un solo astro luminoso che scaldi i cuori e le menti alfine di generare emozioni.

    Questa l'utopia, avanguardia del dubbio, manifesto del ragionamento critico, fonte inesauribile per chi ha sete di pace e giustizia. La delicatezza del pensiero. Che ciascuno si faccia fronte della rivoluzione, avanguardia del nuovo mondo, abbracciando quell'utopia di generare il cambiamento cambiando noi stessi, tralasciando ambiguità e odio perseguendo coerenza e amore. Avremo dunque il coraggio di formarci comunità? Saremo capaci di abbandonare personalismi e distopiche deformazioni del pensiero e dell'agire per accettare la sfida culturale giacché sociale di unire anziché dividere, allorché, consapevoli del tempo e nel tempo dello spazio in cui viviamo, possiamo or quindi rinascere ed insieme con noi la nostra società?

    Che sia una rinascita culturale, la pulsione verso il buono e il bello che molti intellettuali sentono propria, di coloro i quali han messo a disposizione della politica idee e sogni, proprio quella delicatezza del pensiero usata, ancorché abusata in taluni casi, dalla stessa politica. Coesi nel difendere il pensiero critico, questo ciò che ci tratteggia. Lo sguardo sempre rivolto innanzi, superando la siepe erta dallo squallido linguaggio, retorico e disumano, di ambiguità e odio, rigurgito dell'ego e del personalismo, esso rimarrà volto alla ricerca della verità. Tale ambiguità anziché infrangere prima ancora che inquinare la delicatezza del pensiero critico ci renderà più forti e determinati. Condividendo il peso di tale sfida, la portata del sogno cui tendiamo siamo uniti a ciascuno e tutti coloro i quali si faranno goccia d'acqua affinché possiamo essere un giorno oceano.    

    Che la nostra avanguardia culturale sia slancio ideologico e concettuale per gli uomini e donne che attraverso l'agire coerente nella politica daranno ad essa forma concreta e fattuale, attuazione fenomenica ed empirica all'idea di una società nuova, spezzando le vecchie dicotomie di destra e sinistra, alto e basso e fornendo ai popoli gli strumenti intellettuali e formativi per difendere la nostra civiltà dal nuovo de-umanesimo, ovvero togliere all'uomo la sua umanità.

Un caro saluto dal vostro Alessio

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